Teatro Olistico: riscopri la tua identità e dalle Voce
Un percorso trasformativo nella comunicazione, nell’ascolto e nella capacità relazionale
Tu sei già strumento, e ogni giorno ti alleni. Le tecniche attoriali e di comunicazione diventano perfette alleate per lasciare andare abitudini limitanti e far risuonare la tua autenticità. Questo è il Teatro Olistico di DAIMON.
Se cerchi un corso di Teatro Olistico profondo e trasformativo, il nostro percorso si svolge a San Giuliano Milanese ed è facilmente accessibile, da autostrada, tangenziale, e stazione dei treni. I gruppi sono contenuti. L’ambiente è affidabile. E le competenze comunicative e creative per la persona e la scena sono solide.
Il Corso di Teatro Olistico a San Giuliano Milanese è un appuntamento settimanale dedicato alla crescita dell’individuo grazie agli strumenti espressivi del teatro, della comunicazione copro-voce e al riconoscimento dell’essere costantemente in relazione, verso di sé e verso l’esterno: situazioni, persone, cose…
INCONTRO di PROVA Gratuito
Questo Mercoledì – ore 20.00 Prenotazione obbligatoria
Questo Laboratorio di Teatro è un allenamento per ridare ascolto al proprio sentire e canalizzarlo nella propria espressività comunicativa, nel modo più autentico possibile.
Perché scegliere il Teatro Olistico a San Giuliano Milanese
Cosa rende unico il Teatro Olistico
Manifestare sé nella vita: lo strumento più potente che abbiamo per manifestarci è la parola, l’espressione e riallineare la nostra parola al nostro sentire è ciò che ci permette di portare fuori noi stessi, manifestarci coerentemente.
Energia Creativa e Intuizione: quando non riusciamo dare al massimo ricorriamo alla tecnica, o alle maschere, in situazioni estreme alla menzogna. Allenare la propria energia creativa e intuizione, riconoscerle, ci permette di rimanere sul cammino che desideriamo per noi stessi.
Tutto è relazione: il teatro ti insegna ad essere in relazione con tutto. Il testo, i personaggi, il pubblico… il Teatro Olistico espande questa relazione partendo dalla relazione con sé stessi, il proprio sentire e agire, fino a incontrare il mondo esterno e continuare a espandere come se non vi fosse un limite. Un po’ come si dice dell’universo, che è in “costante espansione“.
Radicamento e Presenza: prima ancora di saper fare, è necessario saper essere. Anche nel silenzio. Il silenzio è lo strumento più potente del teatro, della comunicazione, della vita. Nel teatro è la pausa, nella comunicazione l’ascolto, nella vita la meditazione / la ricerca. Il silenzio dà equilibrio al radicamento e alla presenza.
Integrazione: non c’è una sola tecnica che possa funzionare per tutti. Per DAIMON, insegnare una sola tecnica, rischia di creare degli automi. Mentre integrare tutto il sapere possibile (sapendo che è infinito e non raggiungibile) può accompagnare a trovare il modo di dare ossigeno a quella scintilla, univoca, che ognuno di noi ha, fino a farla ardere come fuoco sacro.
La tecnica è al servizio: qualunque tecnica usata nel percorso, rimane uno strumento a servizio dell’individuo e della ricerca verso la propria espressività, per poi canalizzarla in scena e nella vita.
Cosa puoi portarti a casa
Presenza e Fiducia: avrai la possibilità di allenare il tuo sentire e il tuo occhio esterno, per riconoscere come vivi la tua presenza e il senso di fiducia. In aula potrai allenare ciò che porterai nel quotidiano. Prendere coscienza è il primo passo. La presenza permette di non subire le emozioni del momento – pur sentendole – e la fiducia permette di dare spazio a un pensiero più autentico.
Autenticità: una domanda accompagna il percorso “mi sento credibile?” oppure “sono stato credibile?”. E ognuno viene guidato a sentire la propria risposta, perché nell’ascolto del sentimento che proviamo – mentre parliamo o agiamo – possiamo ritrovare e riconoscere la nostra credibilità. E l’unione di questi attimi è ciò che ci accompagna verso la nostra personale autenticità.
Concretezza: il linguaggio – a volte – può sembrare filosofico, ma il percorso è molto concreto. Gli esercizi non saranno sempre facili e a volte avremo bisogno di confondere la mente, per costruire nuovi percorsi e schemi, altre invece sfrutteremo proprio quegli schemi. In ogni caso, la nostra crescita sarà verificabile nel concreto e sempre più vicina alla propria individualità.
Energia e Chiarezza: una volta iniziato il percorso, chi ha l’audacia e la costanza di trasporlo nel proprio quotidiano, sentirà più energia e maggiore chiarezza nella vita di tutti i giorni. In ambito, lavorativo, famigliare o di studio.
Luogo protetto: DAIMON è un luogo in cui ognuno sperimenta, esponendosi e impegnandosi a non giudicare, né sé, né gli altri. Tra profondità e leggerezza, all’interno del lavoro ognuno sa (anche perché verrà esplicitato), di fare proprio il senso di rispetto per ogni partecipante, e di ogni azione esplicita o implicita che egli gli vedrà intraprendere. Questa consapevolezza rende il luogo protetto.
Come arrivare / zona servita
La sede di DAIMON è a San Giuliano Milanese, ma partecipano con soddisfazione persone anche da Milano, dalla provincia di Pavia e persino dalla Svizzera. Arrivare in auto è semplice: siamo vicini alla tangenziale e all’autostrada A1. La statale collega direttamente la zona verso Pavia e verso San Donato / Corvetto, rendendo il percorso fluido anche da Milano. E per chi non ha l’auto, a pochi minuti c’è la stazione ferroviaria di San Giuliano, servita dalle linee S1 e S12 del passante, collegate alla rete urbana.
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“Chi guarda fuori, sogna; chi guarda dentro, si desta.”
— Carl Gustav Jung(lettere)
FAQ – Domande e Risposte
Posso partecipare anche se non ho esperienza?
Sì. È un percorso aperto a tutti, o meglio, a chiunque desideri sviluppare, riscoprire e migliorare la propria espressività: verso di sé e verso gli altri. Sia che lo desideri per recitare, sia che lo desideri per portarla in ambito lavorativo, famigliare o relazionale in genere.
Il Teatro Olistico è un corso di recitazione?
In senso stretto no, non ti prepara in modo accademico a diventare attore. Ma usa la recitazione, come strumento di consapevolezza e ti porterà a comunicare davanti agli altri, e davanti a un pubblico. Può essere considerato propedeutico alla recitazione scenica, per aiutare l’artista attore a non subire le tecniche teatrali oppure rigenerante, se al contrario si viene da esperienze teatrali o di recitazione, molto tecniche. In cui magari ti sei sentito sopraffare.
Serve essere “bravi” o avere talento?
Sì, perché ognuno di noi è “bravo” e ha “talento”, basta guardare nella giusta direzione. In questo caso l’inganno è nella domanda. Se mi chiedo se sono bravo o ho talento, significa che mi sto confrontando con qualcun altro, e allora la domanda è sono bravo come Tizio Caio? E probabilmente, no, non lo sei. Puoi essere bravo e talentuoso solo se dai spazio alla tua bravura e al tuo talento unico e personale.
Posso applicare ciò che imparo anche fuori dal teatro?
È più che auspicabile. Se porti nel quotidiano la pratica che alleniamo in classe, il tuo percorso in aula procede più velocemente e la tua vita può migliorare, proprio grazie a questo allenamento. Che poi è il primo scopo di questo percorso.
Cosa succede se perdo una lezione?
Nel percorso, chi conduce, ha almeno due punti di osservazione: quello sul gruppo e quello su ogni singolo partecipante. Se perdi una lezione, troverà il modo perché tu possa recuperare quell’allenamento e quella conoscenza. Inoltre è una buona pratica chiedere ai compagni cosa hanno fatto nella lezione persa e venire alla successiva, già con una base di conoscenza. Ed eventuali domande.
Quanto dura il percorso e quanto impegno richiede?
L’appuntamento è mono-settimanale, inizia a fine ottobre e termina a giugno. Sono circa 32 incontri. Per il resto è sufficiente presentarsi a ogni lezione e più voglia avrai di metterti in gioco e più profondo sarà il risultato. Ma ognuno ha i suoi tempi, il suo percorso e le proprie sfide. Nessuno giudica e nessuno preme per un risultato. Chi lo desidera può fissare degli obiettivi a inizio anno, perché questo aiuta a mantenere una direzione. Non ci sarà alcun impegno che l’allievo non desideri abbracciare.
Quanti partecipanti?
La classe può arrivare a 12 partecipanti.
Cosa si porta?
Inizialmente sé stessi è più che sufficiente. Poi è probabile che un abbigliamento comodo al movimento aiuti e un quadernetto su cui prendere appunti migliori la crescita, soprattutto per chi si impegna a portarla nel proprio quotidiano.
Non hai trovato sufficienti risposte? Parliamone
Fissa una chiamata conoscitiva e sarò ben felice di rispondere a tutte le domande che desideri.